
Siete ora arrivati presso l’antica Piazza di San Pietro.
In questi luoghi si svolgeva principalmente la vita pubblica dei sanpietresi negli anni antecedenti al terremoto del 1783.
L’evento sismico fortunatamente non causò catastrofi sulle vittime (solo una) ma rappresentò un problema importante per l’assetto urbanistico.
Dopo il sisma il re Ferdinando I di Borbone per risolvere, almeno in parte, i problemi generati dal terremoto fece valere l’antico diritto del sovrano di servirsi dei beni ecclesiastici in presenza di situazioni di grave necessità.
Venne così disposta la chiusura dei monasteri con meno di dodici monaci e incorporare tutti i beni alla Cassa Sacra, mentre i monasteri più grandi dovevano versare le loro rendite. Affitti e loro riscossione oltre che il pagamento degli operai addetti alla ricostruzione e la vendita dei terreni gravavano tutti sulla Cassa Sacra ed i terreni in suo possesso erano divenuti demaniali a tutti gli effetti.
PILLOLA CONTEMPORANEA:
San Pietro è oggi conosciuto in tutto il circondario per il culto riservato alla Madonna della Luce, che si venera nell’omonimo Santuario in Piazza Vittorio Emanuele nel giorno dell’8 settembre.
Vogliamo raccontarvi il piatto tipico del dì di festa.
‘A Minestra è realizzata con la zucca ad acqua (anche detta zucca lunga), le polpettine di carne, il cavolo cappuccio, il formaggio ed il brodo di carne.
La tradizione nasce sfruttando le colture che davano i loro frutti nei giorni di festa e coniugandole con l’immancabile tradizione gastronomica delle polpette.